Il gioco più brutto del mondo è lo scaricabarile.
E’ un gioco molto diffuso in questo Paese e all’estero, anche se a volte viene chiamato in maniera diversa a seconda dei giocatori e dei campi dove viene giocato.
Il numero di giocatori può variare da due a infinito, non ci sono arbitri e la partita non si dichiara vinta, ma persa.
Il giocatore perdente è l’ultimo in fondo alla catena, quello che non riesce o non ha più nessuno a cui scaricare ‘il barile’, altrimenti detto ‘la colpa’.
Gli strumenti per giocare sono molteplici ed ogni giocatore può usarli secondo le proprie caratteristiche: abbiamo LA FACCIA TOSTA, LA PARLANTINA SCIOLTA, L’INGANNO, LA DELAZIONE, L’INSINUAZIONE e molti altri ancora.
Il gioco viene praticato a diversi livelli, indipendenti dall’abilità o dal numero dei giocatori: si va dal domestico ‘la pattumiera dovevi portarla giù tu’, al professionale ‘io ti ho mandato una mail’, fino all’amministrativo ‘la colpa è della UE’.
Ci sono dei trabocchetti che i giocatori possono mettere in atto, per contrastare chi è di mano a ‘scaricare il barile’ tipo: TI METTO DI FRONTE ALLE TUE RESPONSABILITA’, TI DIMOSTRO CHE HAI TORTO, DAI PROVA DI IMMATURITA’ o la carta finale da giocare, diffusa soprattutto in certe periferie industriali: TI DO UNA TESTATA.
Lo scopo del gioco sostanzialmente è salvarsi .. la faccia, anche se spesso la brutta figura che si fa verso gli altri giocatori, non compensa la vittoria al gioco.
L’unico modo di vincere? E’ un po’ come il tris di Star Wars: NON GIOCARE e imparare ad assumersi le proprie responsabilità, dando prova di maturità, professionalità, amor proprio ed etica.
Ma in fondo, Woody Allen lo aveva già capito.
La maturità di una persona non si misura dall’età ma dal modo in cui reagisce svegliandosi in pieno centro in mutande.
Woody Allen
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