Come ho scritto da qualche parte in questo blog, anni fa ho vissuto un periodo piuttosto complicato della mia vita, ero triste, depressa e soprattutto incazzata nera. Il mio saggio papà un giorno mi disse una cosa che suonava tipo ‘trasforma la tua rabbia in creatività’ e allora mi sono messa a cercare la mia passione.
Ho iniziato provando a dipingere. Con dei risultati veramente pessimi. Però ho passato qualche week end divertente imbrattando delle tele comprate alla Brico con dei tubetti di colore che risalivano alla scuola media.
Poi ho tentato con la produzione di gioielli caserecci fatti con la creta. Ho fatto delle pallette forate che dovevano essere perline e le ho verniciate a colori vivaci.
Niente da fare, non avevo l’attitudine. Ogni tanto salta fuori ancora qualche pallina in giro per casa. Sono così brutte che non ci gioca nemmeno il gatto.
La terza forse era quella buona, e visto che avevo ricominciato (sempre grazie ad un saggio consiglio) a scribacchiare su un quaderno, ho ripreso a farlo, raccontandomi i miei sogni, i miei pensieri, le idee che mi venivano.
Non è facile affrontare un foglio bianco, spesso mi dicevo ‘ho tutto qui in testa ma non esce’.
Mi ha poi spiegato qualcuno che scrive di mestiere, che l’unico modo è buttare giù le parole così come vengono, e poi le si mettono a posto. E così ho fatto. E sono nate alcune delle storie che ho raccontato in questo blog.
Dopo il quadernetto è tornato anche il mio vecchio amore di quando ero bambina: l’uncinetto.
Così la casa si è riempita di fogli bianchi e di gomitoli colorati.
La passione per la lettura invece non l’avevo mai abbandonata, forse si era capito. Sono una lettrice onnivora e compulsiva. Ma di questo ho già scritto qui
E adesso sono qua. Con la mia passione per i pensieri, le parole e i gomitoli.
Queste passioni mi hanno fatto incontrare altre persone che le condividono, mi hanno fatto scoprire nuovi mondi (come questo del blog).
Mi fanno compagnia quando sono sola, mi danno spunti per conversare quando sono con qualcuno.
Mi piacerebbe fare delle mie passioni un lavoro, ma per adesso va bene così.
E’ una valvola di sfogo, un modo per rilassarmi dopo una giornata pesante, uno stimolo a ricercare, guardare, pensare, progettare.
E’ un bel posto dove rifugiarmi, il mio mondo di parole e gomitoli.
Quanto è importante avere una passione? Tanto. Trovate la vostra e tenetevela ben stretta.
Che sia l’uncinetto oppure la pasta di sale, il burraco o la corsa campestre, coltivate i vostri interessi, aprite la vostra mente e stimolate la vostra creatività.
Createvi il vostro angolo privato, sarà bellissimo.
PS. perchè la foto in copertina con il coniglio? Niente, così, mi piaceva. Il mio angolo privato, così come l’uncinetto è anche libertà.
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