Ieri sera ho guardato X Factor con un briciolo di entusiasmo in meno (i concorrenti in gara quest’anno non sono proprio nelle mie corde) e un po’ di aspettativa in più: i Duran Duran.
Sono stata una sedicenne innamorata di Simon Le Bon, come buona parte delle ragazzine della mia generazione, che si dividevano tra Duran Duran e Spandau Ballet, come novelle Guelfe e Ghibelline. Rivedere la facciotta pacioccona di Simon, mi ha ovviamente fatto tornare in mente tante cose.
Erano gli anni delle spalline imbottite e dei ciuffi cotonati, dei jeans con i risvolti e dei Ray Ban Wayfarer. Erano gli anni dell’edonismo reaganiano [cito], di DeeJay television mentre pranzavi e della discoteca il sabato pomeriggio.
Ho visto i Duran Duran il 5 giugno 1987 allo stadio di San Siro. Avevo 16 anni e i miei genitori si sono fidati a lasciarmi in quella bolgia infernale insieme alla Ste, alla Gio, alla Anna e alla Giulia (si, i milanesi mettono l’articolo davanti al nome. E’ una brutta abitudine lo so).
Insieme ad un paio di loro, Anna e Giulia, ho rivisto i Duran Duran circa vent’anni dopo.
E’ stato ancora bello, soprattutto guardarsi intorno e vedere nelle ‘ragazze cresciute’ che ci circondavano, lo stesso nostro sguardo, di attesa e di entusiasmo, anche se invece del ciuffo all’insù e dell’accendino pronto per illuminare le canzoni più romantiche, in mano avevamo il telefonino per restare in contatto con mariti, figli, ufficio e donna delle pulizie.
Cosa hanno di così speciale i Duran Duran per essere ancora sulla breccia e per tenere una piuchequarantenne incollata allo schermo tv, con un sorriso ebete?
Musicalmente .. confessiamolo, c’è di meglio. Forse la loro grande forza è il potere di riportarci un po’ indietro nel tempo, a quando tutto ci sembrava possibile.
Per chi non lo sapesse, Simon le Bon qualche anno dopo quel concerto ha sposato una modella, gettando nello sconforto migliaia di ragazze, compresa me. Mi ha lasciato però una buona comprensione della lingua inglese, che studiavo con tanto tanto impegno,pensando che se mai lo avessi incontrato, almeno ci saremmo capiti.
Perchè a 16 anni è giusto che tutto ti sembri possibile, anche sposare un cantante rock.
NDA la foto in testata è la vera pagina del mio diario di scuola del 1987 (ampio risalto al concerto, meno ai compiti di tecnica segnati in un angolo).
hahhahhhaa…per me era il 1989…Jon Bon Jovi…che divideva la mia stanza con due Bruce…Dickinson e Springsteen! <3 <3 <3