La castagna, i ferri da calza e le polpette

Oggi pare sia la festa dei nonni, almeno così dice Google.
Io i nonni non ce li ho più. Uno addirittura non l’ho mai conosciuto, se non attraverso vecchie foto di famiglia, dove era sempre in giacca e cravatta con uno sguardo serio.
Però sono cresciuta con gli altri tre, e in più, una volta diventata grande, ho avuto la fortuna di avere una nonna ‘acquisita’ che mi era cara tanto quanto gli altri.
Ognuno di loro, a modo suo, mi ha reso quello che sono. Da ognuno di loro ho imparato qualcosa, che mi è servito nella vita.
Dal nonno Libero, ho imparato a tenere sempre una castagna matta in tasca in inverno, per tenere lontano il raffreddore. E che ‘là fuori il mondo è cattivo!’
Dalla nonna Mariuccia ho imparato a lavorare a maglia, con estenuanti quadrotti a punto diritto, che lei cuciva in coperte colorate . E che dovevo studiare, studiare, studiare. Solo la conoscenza mi avrebbe reso libera.
Dalla nonna Marta ho preso l’amore per la cucina e per lo stare a tavola tutti insieme in famiglia, e la ricetta del sugo con le polpette alla pugliese, per il quale sono piuttosto famosa.
E dalla nonna Carmelllina (si con 3 L per un errore all’anagrafe), la nonna acquisita, ho imparato che anche dopo gli 80 anni, una donna dovrebbe sempre mettere un bel vestito e un po’ di trucco quando esce anche solo a far la spesa. Perchè tu per prima devi trovarti bella.
Grazie.