L’AUTORE: Anne Rice una delle più famose autrice di romanzi horror gotici. Nata a New Orleans, dove è ambientato in gran parte questo libro, è conosciuta per il suo ‘Intervista con il vampiro’ scritto nel 1976, dal quale è stato tratto un film con Tom Cruise, Brad Pitt e Antonio Banderas.
IL LIBRO: la storia delle ‘Streghe Mayfair’ una famiglia che non riesce a sottrarsi al potere di un demone invocato da una lontanissima antenata, che nel corso dei secoli accompagna le donne della famiglia che hanno il dono, o la maledizione di portare avanti la stirpe di streghe. E poi c’è una storia d’amore e di passione, una collana con uno smeraldo che si tramanda di strega in strega, New Orleans e il Garden District, le piantagioni caraibiche e un affascinante architetto innamorato di una strega.
EXTRA: ci sono anche i cacciatori di streghe .. e hanno un biglietto da visita con un motto molto accattivante: Osserviamo. E ci siamo sempre
LE FRASI SCELTE DAL TENERO GIACOMO:
Nel Garden District c’erano le residenze più antiche della città, sonnecchianti dietro querce imponenti e maestosi giardini. Là passeggiava in silenzio sui marciapiedi di mattoni, le mani in tasca, e a volte fischiettava pensando che un giorno o l’altro avrebbe avuto una grande casa, proprio lì. Una casa con le colonne bianche sulla facciata e sentieri di beole. Avrebbe avuto un pianoforte a coda, come quelli che vedeva attraverso le grandi porte-finestre. Avrebbe avuto tende di pizzo e lampadari sontuosi. E avrebbe letto tutto il giorno Dickens in una biblioteca fresca, dove i volumi arrivavano fino al soffitto e le azalee rosso sangue sonnecchiavano dietro le ringhiere del portico.
Tenne comunque le luci accese. Aveva paura. Andò in camera, chiuse la porta a chiave, chiuse la porta del guardaroba e quella del bagno, poi si sdraiò, sprimacciò i cuscini prima di posarvi la testa e mise la pistola a portata di mano. Un fantasma, pensò. Figurarsi, ho visto un fantasma. Non ci ho mai creduto ma ne ho visto uno. Doveva essere un fantasma. Non poteva essere altro. Ma perché è apparso proprio a me?
Quando il sole discese nel mare io sedevo accanto alla balaustrata a bere vino e a guardare la scena, e l’azzurro cupo delle onde che s’infrangevano in candida spuma sulla spiaggia sottostante.
Per tutta la durata della mia prigionia, nessuno comparve mai su quella spiaggia. Sospetto che sia raggiungibile soltanto dal mare. E se qualcuno vi fosse arrivato sarebbe morto lì, poiché non c’era modo di salire in cima alla scogliera, come già ho detto.
Tuttavia era una scena bellissima. E, sempre più ubriaco, mi misi a contemplare i cambiamenti dei colori del mare e della luce, come in un incantesimo
Per un lungo momento continuò a fumare e a osservare i mutamenti del cielo al crepuscolo. L’oscurità si addensava sul paesaggio e l’argine lontano svaniva, tanto che Michael non riusciva più a distinguere le macchine che passavano sulla strada ma soltanto le luci gialle dei fari. Ogni suono, ogni odore, ogni cambiamento di colore destava in lui un diluvio di dolci ricordi, alcuni dei quali senza un luogo né un qualsiasi riferimento. Soltanto la certezza della familiarità, la consapevolezza che quella era la sua terra, dove le cicale cantavano come in nessun altro posto al mondo.
mmmmmhhh, questo mi intriga…! Bravo Giacomo ! ^_^
vedrai ti piacerà …