Una delle scuse principali (e ovviamente farlocche) per lasciare qualcuno è sempre stata NON SEI TU.. SONO IO. Di solito il problema non è IO o TU, ma una 25enne sessualmente promiscua e di dubbia moralità. Ma questo è un altro discorso.
Ultimamente invece noto il diffondersi di una nuova corrente di pensiero che chiameremo IO VORREI, MA TU.. In pratica le persone che sono in difetto, cercano di rovesciare la situazione attribuendo la propria colpa a mancanze altrui.
E’ una versione più sottile e malsana del gioco più brutto del mondo, qui non si tratta solo di dare la colpa al prossimo, ma di minare le altrui sicurezze che siano esse lavorative, relazionali o anche solo culinarie.
Purtroppo ci sono varie sfaccettature in questa professione di cattiveria e di meschineria..io ne ho schedate alcune che mi è capitato di incontrare. Con qualche consiglio per neutralizzare il loro effetto.
1. LA VITTIMA DESIGNATA. Di solito si trova ad affogare in un progetto che ha voluto a tutti i costi gestire in proprio per attribuirsene il merito esclusivo e ora non sa più da che parte voltarsi. Però non dirà mai, MI SONO PRESO UN IMPEGNO TROPPO GRAVOSO PER LE MIE POSSIBILITA’, piuttosto affermerà SI PERO’ TU NON MI HAI AIUTATO. E non proviamo a dire timidamente che avrebbe potuto chiedere una mano in caso di bisogno, la risposta sarà DOVEVI ARRIVARCI DA SOLO. Soluzione, compratevi una Magic Eight Ball.
2. IL PRECISETTI. E’quello che non ti risponde al telefono e ai messaggi per tre settimane, per poi mandare un what’s up offeso e criptico che cita ‘ti devo ricordare quello che hai fatto il 16 luglio?!’ Solo che adesso è ottobre, ci sono state in mezzo le ferie, e tu non ti ricordi nemmeno cosa hai mangiato ieri sera. E allora inizi a pensare, a rimuginare .. MA CHE HO FATTO??? E ovviamente ti senti in colpa. Soluzione, cancellate il suo numero.
3. IL RINFACCIATORE. Non solo ti fa sentire in colpa, ma ti rinfaccia ogni minima cosa abbia mai fatto nella sua esistenza per te, spesso usando frasi senza senso, completamente scollegate dal nocciolo del discorso. E’ lo scenario tipico di una coppia in fase di scoppiamento. Discorsi assurdi che suonano così: DOMANI SERA VADO A GIOCARE A CALCETTO, e lei risponde E IO CHE HO FATTO IL RISOTTO GIOVEDI’ SCORSO. Soluzione: trovate un buon divorzista e amici come prima.
4. IL SOBILLATORE. Tipico dei passivi-aggressivi. Non ti dicono le cose, ti spingono a dirle tu, quando sei al colmo della frustrazione e diresti qualsiasi cosa per essere lasciato in pace. Anche questo capita spesso nelle coppie scoppiate. Atteggiamento molto femminile: non ti parlo, non ti guardo, non ti ascolto, guardo la tv e accarezzo il gatto.. e se lui dice ‘forse dovrei traslocare’ lei risponde ‘SE E’ QUESTO CHE VUOI’.. Soluzione: cercate nella rubrica sotto GIACOMO CALCETTO se avete ancora il numero della 25enne promiscua.
5. IL BLUES BROTHERIANO. Quando si trova con le spalle al muro, quando l’evidenza dei fatti lo inchioda alle sue responsabilità e alle sue manchevolezze, inizia ad invocare tutte le cause interne ed esterne che lo hanno condotto al fallimento: il pc poco potente, la mail mai arrivata, la cefalea a grappolo che lo tormenta, il saggio di danza del cugino, l’alito pesante del vicino, l’invasione zombie, le 10 piaghe d’Egitto e la Canalis che ha partorito. Soluzione: buttate del sale per terra, probabilmente porta pure sfiga.
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