Lo spunto: un articolo sui problemi fisici che l’utilizzo intensivo di telefoni e tablet causano ai ragazzi in età scolare (si, per lavoro leggo anche queste cose.)
La riflessione: quando ero piccola io non c’erano più i dinosauri 🙂 , a parte quelli che si vedevano in RYU IL RAGAZZO DELLE CAVERNE (prima lacrimuccia amarcord), non c’erano ancora tutte queste diavolerie elettroniche, ma la televisione si. ed era pure già a colori! Ma d’estate nessuno si sognava di stare in casa a guardare la tv.
Ricordo i pomeriggi passati a giocare ‘in strada’ al grido di ‘ho finito i compiti, vado giù!’. Complici una via non troppo trafficata, le mamme che buttavano l’occhio dalla finestra e ci vedevano tutti li e il baretto del Silvano all’angolo pronto a rifornirci di ghiaccioli Dalek e Lemonissimo (seconda lacrimuccia amarcord), i pomeriggi d’estate significavano mondo, elastico, muretto e figurine lanciate contro il muro.
Certo passare un livello di World of Warcraft da le sue belle soddisfazioni, ma vuoi mettere riuscire a fare i passaggi all’elastico ad altezza vita?
E la perizia con cui si disegnava il mondo per terra? Un giorno camminando per strada mi sono guardata intorno, anche le case sono cambiate. Da piccola era sufficiente chinare lo sguardo per trovare un pezzo di mattone per disegnare per terra le caselle numerate in cui saltare. Adesso non ce ne sono più. Posto che se ci fossero, pochissimi bambine sarebbero capaci di giocarci.
La conclusione: sono la prima a dire che tutto cambia ed è sacrosanto assecondare i cambiamenti. Però giocare sotto il sole, insieme, litigare, fare pace, le conte per decidere chi sta sotto a un due tre stella.. hanno fatto di noi adulti migliori.
…magnifico amarcord…a a uno due tre stella mi è venuto il magone. Definitivo. Io non cambierei la mia infanzia, le ginocchia sbucciate e i calci negli stinchi per le partite a pallone con niente. Niente di niente!
cosa darei per un Dalek.. anche se non ho mai capito bene a che gusto fosse..